In una fredda e piovosa serata primaverile, dopo qualche doverosa commissione fuori porta, si forma nella nostra mente che un caldo sake possa in qualche modo risollevare la nostra temperatura corporea. Dopo una breve scansione in rete troviamo un ZUSHI Japanese Restaurants in via IV novembre a Verona. Zushi Japanese Restaurants è una catena di ristoranti in franchising dislocata in nord Italia.
La scelta si basa sulla media voto piuttosto elevata, tra i ristoranti giapponesi in città, senza necessariamente voler salire a livelli altissimi. La zona è di classe. Una via, la IV novembre, con grandi palazzi, ville liberty e marciapiedi lastricati ed ordinati. Il ristorante è ben incastonato e la vetrina suggerisce una buona curiosità. Considerato che non è affatto facile trovare un vero ristorante giapponese tra tanti cinesi con un’improbabile insegna nipponica, entriamo con grande entusiasmo. Ci accoglie una gentilissima ragazza italiana che dipana in noi qualsiasi ansia da traduzione. Ci accomodiamo sul tatami in vetrina e prendiamo subito possesso di un elegante menu con fondo nero e lucido. Le premesse ci sono tutte : una zona signorile, buone recensioni, alto livello tra i ristorante di sushi e prelibatezze giapponesi.
Il ristorante
Mentre sfogliamo il menu ci guardiamo intorno. Gli arredi sono molto moderni e a tema. Il colore verde acido del logo aziendale si intercala, sulle pareti, con un bianco avorio in una danza di rara eleganza. Alle pareti grandi fotografie che ci immergono nella vita giapponese. Caratteristici ombrellini rosa fucsia scendono dal soffitto dando un tocco di brio al locale. Il ristorante dispone di una veranda cittadina sul retro, ariosa, riscaldata e comoda.
Le bevande
Innanzitutto cerchiamo il nostro sake che, ricordiamo, è il motivo per cui siamo approdati qui. Il menu purtroppo non offre molto. E’ graziosamente inclinato verso una serie di vini italiani bianchi, secchi, talvolta aromatici e spesso con qualche bollicina. Ma di sake, molto poco. Siamo comprensivi perché sappiamo che non è facile. Spesso il pubblico ancora non capisce che il sake non è un distillato e quindi non sa come gestirlo. Ci orientiamo sulla lattina di Sake Junmai, la Soto sake cup, e per non esagerare con la gradazione alcolica, una tipica birra giapponese con lieviti in bellavista (hefeweizen, ci dicono), la Coedo Shiro. Cos’altro potevamo scegliere per un corretto confronto con le weizen europee?
Per stemperature un pochino il nostro entusiasmo verso l’alcolicità giapponese, decidiamo di selezionare un tè nella lista apposita. Ci sorprende che il numero di tè sia così elevato e con così grande opzioni. Vorremmo ovviamente provarli tutti ma il dovere ci impone di andarci cauti e sceglierne uno che ci dia un metro sufficientemente chiaro di misura. Optiamo per il tè jasmine anche se non decisamente rappresentativo del Giappone. I tè aromatizzati non sono facili da produrre e questo in particolare necessita di grande equilibro tra le note di gelsomino e quelle di tè verde. Il servizio è impeccabile. Voto 9! Peccato per l’acqua eccessivamente bollente all’interno della teiera, ma calcolando bene i tempi di infusione abbiamo dato al jasmine tea tutto il suo onore. La qualità della foglia lasciava a desiderare. Nonostante la buona volontà nel servire un filtro triangolare, il tè era piuttosto scadente. Per colmo d’insulto (al tè jasmine, non a noi) le tazze che odoravano vistosamente di pesce (da freschìn, come dicono i veronesi). Meglio mettere un po’ di limone nella lista della spesa per la prossima volta!
Il Menu
Finalmente arriviamo al sodo della questione optiamo per un Goa Fish, un riso saltato con mazzancolle tropicali, gamberetti yakitori, spiedini di gamberi alla piastra, ravioli di verdure al vapore e poco altro. La fame non ci manca e il sake comincia a darci alla testa. Il locale fornisce parecchio Take Away. Un viavai moderato ma costante di clienti si appresta a chiamare per poi ritirare. Dopo mezz’ora iniziamo a guardarci intorno. Locale praticamente vuoto. Contiamo due cuochi di colore e due cameriere. Pazientiamo umilmente. Dopo dieci minuti ancora nulla. Iniziamo a voltarci con visi voraci verso le cucine, con la speranza che un occhio languido colpisca una cameriera dei dintorni, notiamo l’intero staff impegnato al telefono! Facciamo due conti sperando di capire se magari la partita del secolo stava avendo luogo senza che noi ne fossimo a conoscenza. Niente! Nessuna partita stasera, ma cuochi e cameriere stavano amabilmente appoggiati ad un muro maneggiando con destrezza i loro telefoni.
I dessert
Nella speranza di risollevarci un pochino, e dopo due ore di seduta plenaria, facciamo gli occhi dolci al menù scoprendo che esiste un tiramisù al tè matcha. Niente di più bello. E per non farci mancare nulla, gelato al matcha.
Sappiamo che avreste voluto ci fermassimo qui ma la tentazione di provare quei piccoli nutella maki e la torta cheesecake al passion fruit ci ha letteralmente sopraffatto. La qualità dei dessert lascia però molto a desiderare. Il tiramisù al tè matcha fatica a farci sentire dove il lato vegetale e delicato del matcha. La copertura di cioccolato non c’azzecca proprio per niente, specialmente i riccioli in cioccolato di copertura. Ritroviamo la stessa proposta anche sul gelato al matcha. Un binomio, cioccolato matcha, che ci lascia un po’ perplessi per via della totale assenza di coesione tra i due ingredienti. Voto 7 ai dessert, ma solo per un mero lato estetico.
Passiamo alle valutazioni e alle votazioni
Perché abbiamo deciso di scriverne? In realtà perché Zushi rappresenta spesso il massimo nella giungla dei ristoranti giapponesi e valeva la pena farci un salto.
Punti di forza dello Zushi Japanese Restaurant a Verona: la posizione in un quartiere di buon livello in città.
Punti di debolezza dello Zushi Japanese Restaurant a Verona : la mancanza di parcheggi ovviamente, anche se la sera si può trovare posto nelle vie limitrofe. Lo sbando del personale di servizio. La lentezza di servizio.
I NOSTRI VOTI
Legenda di lettura:
☆☆☆☆☆ = no, pessimo o non applicabile
★☆☆☆☆ = appena sufficiente
★★☆☆☆ = sufficiente
★★★☆☆ = discreto
★★★★☆ = buono
★★★★★ = si, ottimo
★★★★★S = ottimo con lode
Zushi Japanese Restaurant – Via IV Novembre – Verona
Facilità di prenotazione ☆☆☆☆☆
Facilità a trovarlo ★★★★★
Esterni ★★★☆☆
Parcheggio ★★★☆☆
Accoglienza ★★★★☆
Interni (arredo, pulizia, esposizione prodotti, scelta dei quadri alle pareti, accessori) ★★★★☆
Tavolo/Pulizia/Ordine/Mise en Place/Gestione ed organizzazione degli spazi ★★★★☆
Qualità del menu (facilità di lettura, tipologia di carta) ★★★★★
Varietà nella scelta dei piatti ★★★★☆
Qualità della carta dei vini (facilità di lettura, tipologia di carta, correttezza delle indicazioni) ★★☆☆☆
Varietà nella scelta dei vini/sake ★☆☆☆☆
Presenza del Maître ☆☆☆☆☆
Competenza e preparazione dei camerieri sul menu ★★★☆☆
Presenza di un Sommelier dedicato ☆☆☆☆☆
Competenza e preparazione dei camerieri/Sommelier sul vino ☆☆☆☆☆
Presenza della Carta deli Oli di Oliva Extravergine ☆☆☆☆☆
Presenza della Carta delle Acque Minerali ★☆☆☆☆
Presenza della Carta delle Birre Artigianali ★☆☆☆☆
Velocità nella raccolta della comanda ★★★☆☆
Cortesia nel servizio (eleganza, loquacità, pazienza) ★★★☆☆
Capacità di gestire le scelte del cliente ★★★☆☆
Abbigliamento del personale (coordinati, pulizia, cura nella scelta, eleganza) ★★★☆☆
Arte dell’impiattamento ★★★☆☆
Qualità del cibo ★★☆☆☆
Varietà e scelta dei formaggi ☆☆☆☆☆
Varietà e scelta dei dessert ★★☆☆☆
Varietà e scelta dei distillati e amari ★☆☆☆☆
Qualità accessori sommellerie ☆☆☆☆☆
Qualità e scelta del pane ☆☆☆☆☆
Qualità e scelta del caffè ☆☆☆☆☆
Qualità e scelta tè e tisaneria ★★★☆☆
Velocità nel desservir ★☆☆☆☆ (siamo passati dal piatto che scappa mentre stiamo ancora mangiando a il piatto che resta 30 minuti in attesa
Struttura, arredo e accoglienza dei bagni ★☆☆☆☆
Pulizia dei bagni ★☆☆☆☆
Funzionalità ed apparecchiature dei bagni ★☆☆☆☆
Locale dog friendly? ★★☆☆☆ (nell’area tatami i cani non possono stare, ma in veranda si)
Rapporto qualità prezzo ★☆☆☆☆ il conto era un po’ sopra le righe
VOTO FINALE 7
Vale la pena andarci? NO !