SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE ENOGASTRONOMICA

Direttrice didattica ELSA MENEGOLLI

cupping coffee

Quella marcia in più di uno Specialty Coffee: Bolivia, Vladimir Munoz

Bolivia Vladimir Munoz è un caffè 100% arabica originario del Cochabamba, regione della Bolivia centrale posta sulle pendici delle Ande.
La Bolivia è situata a bassa latitudine tuttavia raggiunge elevatissime altitudini e questo crea un microclima molto fertile e ricercato per il caffè. Questa terra inoltre è da sempre rimasta lontana dalle dinamiche del mercato, rendendola estranea agli ibridi ad alta resa e permettendo ai piccoli produttori di lavorare con varietà molto pregiate, come il Caturra e il Typica ultimamente sostituito dalla più produttiva Red Catuai, e di usare un quantitativo minore di pesticidi e fertilizzanti.

 

 

Red Catuai è una pianta bassa dalle foglie verdi che cresce, nel caso del Bolivia Vladimir Munoz, sopra i 1700 metri.
Le bacche di piccole-medie dimensioni vengono raccolte manualmente da giugno ad ottobre, subiscono una spolpatura con metodo lavato, crivellatura del 17 e vengono esportate in sacchi da 20kg.
Questo caffè prende il nome dal suo produttore, Vladimir Munoz. Le informazioni disponibili online sulla sua azienda scarseggiano, infatti è una delle tante piccole realtà boliviane riunite e sostenute dal consorzio autoctono Atoq, che si occupa dell’esportazione al dettaglio dei prodotti validi delle piccole aziende boliviane che da sole non riuscirebbero ad inserirsi in una nicchia di mercato adeguata.

 

Addentrandoci nella degustazione, ad una prima ispezione visiva i chicchi si presentano di medie dimensioni, con rare difformità per forma e dimensione. Tipico dei caffè washed, i chicchi mantengono il caratteristico residuo di silver skin nella loro flessura interna che si ritrova sbriciolato anche dopo la macinatura. La tostatura è di un bel color cioccolato e all’apertura della confezione si sprigiona un aroma fresco, tondo e gradevole.
Da macinato, il naso viene pervaso da una spiccata acidicità data dalle note fresche di frutti rossi, zagara e lime che in parte ricordano il cacao del Madagascar della regione del Sambirano.
Questo caffè preparato con french press si mostra leggermente oleoso in superficie, di un intenso color cioccolato e con rare impurità. Al naso risulta subito dolce ed estivo, ben bilanciato da una leggerissima nota amara, che arriva in fondo. All’olfatto è gradevole, leggero e mediamente persistente.

 

 

Al primo assaggio colpisce l’equilibrio, permane in bocca una sensazione fresca data dalla frizzante acidità delle note fruttate. Al palato si conferma la leggera persistenza e una moderata delicatezza e astringenza.
Gradevole e dissetante, equilibrato, non particolarmente corposo né complesso. Preparato come espresso all’olfatto risulta mediamente intenso e leggermente sfuggente, al gusto sono preponderanti sapidità e acidità, che solo in parte sono mitigati dalla dolcezza; l’amaro invece è decisamente sovrastato. Permangano le note acido/agrumate, ma a differenza della french press risulta più mielato. L’astringenza è decisamente più marcata e subito si avverte ai bordi della lingua per migrare su tutto il palato molle.
A mio avviso è un caffè che esprime il suo meglio in french press o come caffè percolato, risultando molto bilanciato e godibile. Come espresso tuttavia tende a virare verso un acido eccessivo che sovrasta e schiaccia gli altri sapori.

 

 

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